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PROSSIMO EVENTO

HAVEONE – OZZEHG E IL CASTELLO DI CHIARA

Voglio fare un Castello in aria
più su delle nubi, più su del vento
un castello d’oro e d’argento.
Con una scala ci voglio salire per sognare
senza dormire e su un cartello farò stampare:
“le cose brutte non possono entrare”.

Gianni Rodari
“Filastrocca Solitaria”

Da Venerdì 7 Febbraio in occasione di Arte Fiera, sarà visibile presso HAVEONE in Piazza Galvani, 2 a Bologna la mostra fotografica di Paolo Balboni, “Ozzehg e il castello di Chiara

La mostra rimarrà aperta fino al 15 Febbraio negli orari di apertura del negozio, tutti i giorni dalle 10 alle 20, con apertura speciale Sabato 8 Febbraio per Art White Night fino alle ore 23.

La mostra Ozzehg e il castello di Chiara– nella quale protagonista è la femminilità assoluta che supera gli stereotipi – si colloca nel circuito di Arte Fiera Art White Night E’ costituita da stampe di grande formato e di forte impatto estetico ed emotivo.

La protagonista, una castellana dalle forme abbondanti, una vera e propria “gigantessa”, pur richiamando gli eccessi formali di Botero, è trattata con grazia evitando le facili lusinghe “ipertrofiche” suggerite dalla iconografia del pittore colombiano. La castellana delle favole dei fratelli Grimm diventa qui la “tabaccaia” felliniana di Amarcord grazie a un pulviscolare “flou” che l’avviluppa dolcemente, ammorbidendo la crudezza della situazione.

La luce naturale che filtra dalle vecchie finestre del castello e che sembra scrivere, come su una antica tela, ombre e segni prima invisibili, diviene l’impalpabile essenza che trasforma i gesti vezzosi della assai formosa ragazza in qualcosa che, pur nella consapevolezza di canoni estetici fuori scala, attrae lo sguardo.

PAOLO BALBONI

Paolo Balboni (Bologna 1974), fotografo autodidatta, libero nell’espressione e nell’immagine, rappresenta la vera gura di artista che attende l’ispirazione non forzata, ma veritiera e autentica. In continuo contatto sinergico con la macchina fotografica, le sue fotografie nascono dalla pura casualità, non solo dello scatto, ma nell’attenta osservazione del luogo in cui si trova e delle persone che incontra. La foto si trasforma così in movimento, in contorni indistinti, mossi, in colori vivaci, in particolari dal tocco bizzarro e fantasioso. Sembra che le persone che fotografa, testimoni tangibili della loro storia e della loro cultura, si trasformino nel racconto che ognuno di noi vorrebbe poter ascoltare.

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